In memoriam. Ricordo di Francesco Durante

Non riesco a ricordare esattamene quando ho incontrato per la prima volta Francesco, ma in quasi tutte le attività del Centro degli ultimi vent’anni lui in qualche modo c’era. Dalle Giornate dell’emigrazione nel Cilento, alle riunioni del mae in cui si discuteva dell’opportunità di creare un museo delle migrazioni italiane, e l’Immacolatella nel porto di Napoli sembrava una delle sedi più appropriate. Da allora sono state tantissime le occasioni di collaborazioni e incontri. Era nel comitato scientifico di Altreitalie, ma voglio ricordare i suoi spettacoli – presentati anche a Torino al Teatro Gobetti in occasione di Italia 150 sulle macchiette tratte dall’antologia delle opere dei primi scrittori italoamericani che con certosina pazienza aveva raccolto e pubblicato nei due bellissimi volumi Italoamericana. E poi il Festival dedicato a John Fante a Torricella Peligna, di cui è stato il primo traduttore in Italia, che ogni anno premia le migliori opere esordienti di letteratura italoamericana. Alla scomparsa di Rudolph Vecoli raccolse la sua eredità completando il romanzo su Celso Moreno, Oh Capitano, a cui Rudy aveva dedicato i suoi ultimi anni di vita. Lo presentammo al Circolo dei Lettori di Torino.

La sua ultima collaborazione è stato il suo saggio sugli italoamericani e la Grande Guerra per l’edizione italiana della Storia degli italoamericani. Stavamo correggendone le bozze quando è arrivata la notizia della sua scomparsa.

M. T.