Riscoprire nel tempo e nello spazio numeri, fatti, luoghi, immagini della vicenda migratoria di milioni di italiani, per ‘rivivere’, attraverso fotografie e testimonianze d’epoca, le storie che hanno contribuito a formare una grande e importante storia. Presentata in una trentina di località sparse su tutto il territorio nazionale e in Francia, torna oggi, rinnovata e ampliata la mostra, Migrazioni italiane, curata da Maddalena Tirabassi, direttrice del Centro Altreitalie sulle migrazioni italiane, Globus et Locus, grazie all’Associazione Piemontesi nel mondo che ha contribuito alla riedizione.
La mostra era stata ideata all’inizio del nuovo Millennio per far conoscere meglio uno degli aspetti più densi della storia nazionale, attingendo ai materiali documentari e fotografici raccolti nell’ambito delle decennali attività del programma Altreitalie. Fra gli obiettivi, quello di fornire una quantificazione del fenomeno migratorio italiano, ripercorrendone le vicende e i temi salienti dagli anni a cavallo fra il XIX e il XX secolo fino ai giorni nostri: il viaggio, il lavoro, la casa, le difficoltà dell'inserimento nel tessuto sociale del paese d'accoglienza, il rapporto privilegiato con il paese o la regione d'origine. La mostra dà conto del passaggio intergenerazionale, affrontando i temi dell’integrazione sociale ed economica e documenta e descrive i quartieri e le abitazioni; le discriminazioni subite, di cui il caso di Sacco e Vanzetti fu solo il più eclatante; la durezza delle condizioni di lavoro nelle fabbriche e nelle miniere.
Oggi la mostra affronta questioni legate alla storia delle migrazioni italiane, rese attuali oltre che dai flussi internazionali in entrata, dalla ripresa degli espatri con cifre importanti.
Scheda
Oggi di emigrazione italiana si parla costantemente, ma sono ancora numerosi gli stereotipi che accompagnano il fenomeno che ha percorso tutta la storia nazionale. Avvalendoci di una quasi trentennale esperienza di ricerca sulle tematiche relative alle migrazioni italiane, e dalla attività editoriale di Altreitalie, abbiamo pensato di proporre una mostra che illustrasse, attraverso materiali che si trovano presso il Centro Altreitalie − documenti, fotografie e statistiche − il lungo e complesso percorso delle migrazioni italiane a partire dall’Unità d’Italia a oggi.
Il paradigma migratorio italiano per cifre, durata e varietà di mete, e una vastissima produzione storiografica che si è andata intensificando nell’ultimo decennio, meritavano, secondo noi, un approfondimento in questo senso.
L’Italia ha partecipato con i suoi movimenti di popolazione alla prima e alla seconda globalizzazione; la più recente storiografia ha abbattuto lo spartiacque tra migrazioni pre e post unitarie.
Se si guarda indietro nel tempo, dalle mobilità dell’Ancien Régime si è passati al più grande esodo migratorio dell’era moderna. A cavallo del XIX e del XX secolo, a partire dal 1861, sono state registrate più di ventiquattro milioni di partenze, un numero quasi equivalente all’ammontare della popolazione al momento dell’Unità. Anche se queste cifre non tengono conto del fenomeno dei rientri che, nel periodo che va dal 1861 alla Seconda guerra mondiale, si aggirò attorno alla metà delle partenze. L’Italia ha avuto inoltre un ruolo di primo piano in Europa per le migrazioni del secondo dopoguerra, sia interne sia verso l’estero.
Sempre tra le nazioni europee, è quella che più repentinamente è passata da paese di emigrazione a terra di immigrazione. Anche in questo caso, l’Italia ha il primato della presenza del maggior numero di nazionalità sul territorio, con 130 nazionalità segnalate nel 2007. Persiste inoltre un debole flusso migratorio con una media di 46.000 espatri all’anno negli anni novanta, in cui all’emigrazione tradizionale, che rappresenta l’80 per cento, composta da persone con un titolo di studio medio inferiore, si affianca un’emigrazione di diplomati e laureati. Gli italiani figurano tuttora tra i gruppi immigrati in diversi paesi europei, in alcuni di questi le seconde generazioni sono oggetto ancora oggi di indagini sociologiche.
La mostra ripercorre le vicende e i temi salienti degli anni a cavallo fra il XIX e il XX secolo fino ai giorni nostri descrivendo i movimenti migratori del nostro Paese, il viaggio, il lavoro, la casa, le difficoltà dell’inserimento nel tessuto sociale del paese d’accoglienza. Affronta poi questioni legate alla storia delle migrazioni italiane, rese attuali dai nuovi flussi internazionali. Il felice esito dell’epopea migratoria italiana non deve far dimenticare i difficili inizi, attraverso documenti che illustrano e descrivono i quartieri e le abitazioni; le discriminazioni subite, di cui il caso di Sacco e Vanzetti fu solo il più eclatante; la durezza delle condizioni di lavoro nelle fabbriche e nelle miniere (la tragedia di Marcinelle). La mostra dà conto del passaggio alle seconde e terze generazioni, e della progressiva integrazione sociale ed economica.
Infine, una specifica attenzione è data al presente, con approfondimenti sul passaggio dell’Italia da paese di emigrazione a paese d’immigrazione, e alla ripresa delle migrazioni dal nostro paese.
La mostra è composta da 19 pannelli 100x71 cm, pesa 21,35 kg e può essere richiesta a segreteria@altreitalie.it .
Video: La mostra itinerante viene presentata in occasione del cinquantesimo anniversario del Monumento ai Piemontesi nel Mondo a San Pietro Val Lemina in provincia di Torino