La collettanea, articolata in dieci saggi, presenta le conclusioni di una ricerca sullo stato attuale della lingua italiana nella provincia canadese dell’Ontario, che è stata recentemente condotta dalle Università per Stranieri di Siena e Perugia, dall’Università Federico ii di Napoli, dall’Università di Toronto, dal Consolato generale d’Italia e dall’Istituto italiano di cultura di Toronto. L’opera introduce la prospettiva teorico-metodologica sottesa alla ricerca, prosegue con l’analisi dei dati raccolti e si chiude con l’indagine sull’italiano nei panorami linguistici urbani di Toronto. Lo studio fornisce dati significativi utili per lo sviluppo di una politica linguistica dell’italiano in prospettiva globale.
Dopo aver motivato la scelta dell’Ontario, e di Toronto in particolare, come luogo deputato dell’indagine poiché paradigmatico delle dinamiche linguistiche che caratterizzano attualmente l’italiano migrato (inclusi i panorami linguistici urbani) in prospettiva globale, in «La ricerca in Ontario: questioni e ipotesi di lavoro», Massimo Vedovelli presenta i modelli teorico-metodologici adottati e le ipotesi di ricerca del progetto. L’indagine esamina nel dettaglio la vitalità della lingua italiana, il rapporto tra il valore simbolico-culturale dell’italiano e la sua conservazione, trasmissione e apprendimento in Ontario nonché il sistema simbolico-valoriale inteso come «italicità», rifacendosi al ben noto concetto di Piero Bassetti. In «La ricerca in Ontario nel panorama delle indagini sull’italiano nel mondo», Vedovelli sottolinea come la ricerca sull’italiano in questa provincia dialoghi con le precedenti indagini condotte sulla lingua italiana fuori dai confini nazionali, qui passate in rassegna. L’autore rileva inoltre come solo negli anni settanta del Novecento si ricominci in Italia a guardare al fenomeno dell’italiano nel mondo in termini di politica linguistica. In «Modelli linguistici interpretativi della migrazione italiana» Barbara Turchetta delinea la relazione tra i processi migratori italiani in Ontario e la genesi di pratiche socioculturali nel paese di arrivo. La dimensione inclusiva della società d’accoglienza emerge come strumentale alla creazione di spazi agiti, volti alla conservazione e trasmissione dell’italiano e del patrimonio culturale simbolico ereditato, oltre che alla promozione dell’italofonia. In «Il contesto canadese attraverso i dati dei censimenti canadesi», Turchetta e Margherita Di Salvo evidenziano come l’attuale composizione del mosaico linguistico canadese riveli una diminuzione delle lingue migrate (come l’italiano) in periodi storici precedenti e in particolare una drastica contrazione della diffusione intergenerazionale dell’italiano come lingua materna e d’uso in contesti informali.
In «Analisi dei dati quantitativi», Turchetta e Di Salvo illustrano strumenti usati e informanti coinvolti nella raccolta dei dati su diffusione, uso e varietà dell’italiano in Ontario. Dalle risposte ai questionari bilingue emerge una sostanziale interruzione della trasmissione dell’italiano nelle comunità migrate e l’uso dell’italiano, seppur in drastica diminuzione, prevalentemente in ambito domestico. L’analisi di Di Salvo sull’ampiezza del repertorio linguistico delle donne emigrate da adulte in Canada attesta in «Aspetti della variazione sociolinguistica nel parlato femminile italiano a Toronto» l’uso di una varietà di italiano con vari gradi di interferenze dialettali. La maggior variazione linguistica in alcune informanti è potenzialmente correlata, ipotesi che l’autrice lascia aperte, sia all’assenza dello svolgimento di attività professionali sia alla mancata partecipazione a un sistema di relazioni esterno al proprio contesto familiare e regionale. Nel delineare i percorsi di conservazione e trasmissione delle dimensioni culturali italiane nelle comunità migrate storiche e di neo-migrati, in «I testimoni della trasmissione linguistica e culturale», Di Salvo individua l’allontanamento degli intervistati dalla percezione della propria identità come «italiana» a favore di una costruzione simbolico-identitaria ibrida italocanadese. In «La trasmissione interrotta e il ruolo dei media nella conservazione linguistica», Turchetta e Di Salvo mettono in luce il ruolo ormai minimo svolto dai media (giornali, radio, televisione) nella conservazione e nella diffusione dell’italiano in Ontario. Le autrici sottolineano come la drastica riduzione dell’italofonia abbia portato uno slittamento dei media in oggetto verso l’inglese, con conseguente apertura a un pubblico non più connotato etnicamente e culturalmente. Adottando la prospettiva metodologica del linguistic landscape, in «Italianismi e pseudoitalianismi a Toronto: tra valori simbolici e prospettive di apprendimento», Simone Casini esamina fenomeni linguistici, con relativa diffusione e penetrazione negli spazi linguistici urbani di Toronto, prodotti da processi di contatto dell’italiano con le lingue del Paese d’accoglienza. Lo slittamento del campo di referenza di alcune di queste forme linguistiche emerge come emblematico dello spostamento del sistema semiotico-valoriale legato al concetto di italianità. In «Italianismi e pseudoitalianismi nelle Little Italy di Toronto», Caterina Ferrini analizza fenomeni linguistici visibili nel panorama linguistico urbano della città: insegne di negozi e manifesti in luoghi pubblici migrati e marche di prodotti in aree con presenza italiana. Dallo studio emerge un uso diffuso di forme italiane e pseudoitaliane che rendono visibile non più e solo il sistema valoriale italiano bensì un concetto sovranazionale di italicità.
Giovanna Carloni