Negli ultimi anni non pochi economisti hanno ribadito l’importanza di un approccio storico allo studio dei processi imprenditoriali, richiamando l’affermazione di Joseph A. Schumpeter secondo cui «soltanto il lavoro storico può fornire materiale a partire dal quale giungere a proposizioni scientificamente attendibili circa il cambiamento economico e, quindi, circa l’imprenditorialità» (L’imprenditore e la storia dell’impresa, Torino, Bollati Boringhieri, 1993, p. 100). In quest’ottica, diventano centrali lo studio dei profili biografici, delle caratteristiche e tipologie degli impresari, del loro modus operandi, dei condizionamenti che su di essi opera l’ambiente di riferimento e del loro apporto alla trasformazione di quelle condizioni. Le biografie rappresentano un supporto indispensabile anche per lo studio dell’imprenditorialità etnica. Il volume che Jenny Mountstephen ha dedicato a Dave Isidoro Barro va collocato in quella prospettiva, perché se, da una parte, illustra il contributo dell’imprenditore trevigiano allo sviluppo del settore delle costruzioni e quindi dell’economia australiana nel suo insieme e, dall’altra, descrive il ruolo degli italiani e dei veneti in particolare nell’industria edile e nel tessuto socio-economico di Melbourne. Il lavoro è risultato della consultazione di materiali d’archivio, di 17 interviste dell’autore a Barro negli ultimi mesi della sua vita e di altrettanti colloqui con i suoi familiari, amici e collaboratori.
Duilio I. Barro (Dave) nasce ad Arcade, provincia di Treviso, il 4 dicembre 1921. Nell’aprile 1936, assieme alla madre Amalia Favaro e ai fratelli Marcello (Marc), Luigia (Louise) e Francesco (Frank), raggiunge il padre Dalfeo Luigi a Melbourne, dove quest’ultimo era giunto alla fine del 1927. Verso il 1937 Dave inizia a lavorare per la ditta di terrazzo (pavimenti alla veneziana) De Marco Brothers della città. In un’economia che sta lentamente uscendo dalla lunga crisi degli anni trenta, sono il calcestruzzo e soprattutto le sue potenzialità ad attirare l’attenzione del giovane emigrato: «Terrazzo work wasn’t bread for my teeth. Concrete was the one. I’ve got a soft spot for concrete» (p. 72). La prima attività imprenditoriale di Dave inizia nel 1947 quando avvia la Barro’s Paving Company, ditta di posatura di calcestruzzo, specializzata anche in terrazzo. Coadiuvato dai fratelli Marc e Frank, Dave trae vantaggio dal boom edilizio del secondo dopoguerra per imprimere un forte rilancio alla sua azienda, che passa da quattro operai ai sessanta dei primi anni cinquanta. Sono in prevalenza originari del Trevigiano e compaesani dei Barro: «My dad guaranteed accommodation, and I guaranteed work» (p. 108). Questa manodopera rispecchia le caratteristiche della nuova ondata migratoria italiana: «I had to train every one of them – they hadn’t seen cement before, any of them» (p. 108). Nel 1956, con l’acquisto di tre betoniere, Dave avvia la Pronto Mixed Concrete che, tra le prime a Melbourne, produce calcestruzzo pronto per l’uso, dando così una notevole spinta all’azienda in termini di efficienza e riduzione dei costi. Negli stessi anni la costruzione di uno stabilimento per il calcestruzzo segna un primo passo verso un’integrazione verticale dell’azienda, rafforzata ulteriormente nei primi anni sessanta dall’acquisto di cave per l’estrazione di pietra e ghiaia e poi di sabbia. Con il possesso di altre cave e la costruzione di nuovi impianti per il calcestruzzo pronto per l’uso, gli anni sessanta e soprattutto il decennio successivo segnano il consolidamento e l’espansione dell’azienda: nel 1975 i tre reparti legati all’attività estrattiva, alla produzione e alla posa del calcestruzzo sono aggregati sotto la ragione sociale Barro Group of Companies.
Tra anni sessanta e settanta Dave è attivamente impegnato nell’istituzione del Veneto Social Club di Melbourne, costituito il 10 agosto 1967, e di cui è eletto primo presidente. Il grande edificio della sede associativa, alla cui costruzione danno un contributo sostanziale i numerosi veneti impegnati nel settore edile, è inaugurato nel dicembre del 1973. Da allora Dave partecipa a numerose altre iniziative a favore della comunità italiana come il San Carlo Homes for the Aged, il Vaccari Village, il Co.As.It e l’Italo Australian Education Foundation.
La concentrazione del mercato cementifero e del calcestruzzo degli anni ottanta non travolge il gruppo Barro che, favorito dal boom delle costruzioni commerciali e residenziali, consolida la sua posizione come uno dei più grandi produttori indipendenti di calcestruzzo in Australia. Il piano dei colossi cementiferi per ridurre ai minimi la produzione e mantenere alti i prezzi, soffocando i produttori indipendenti, stimola l’astuzia imprenditoriale di Dave: grazie all’importazione di cemento, rompe il monopolio dei grandi gruppi e avvia l’Independent Cement and Lime. Secondo Mountstephen, «His role in developing as an independent against the majors was a milestone in the history of the cement industry in Victoria» (p. 313). Dopo la grave crisi che investe il settore delle costruzioni a cavallo tra il 1980 e il 1990, Barro avvia la Melbourne Cement Facilities, uno dei centri distributivi cementiferi più moderni al mondo, che nel 2008 fornisce il 75% del cemento utilizzato dall’industria edile del Victoria.
Prima della morte di Dave, avvenuta il 24 giugno 2009, il gruppo Barro può contare su oltre 700 dipendenti, 17 impianti per la produzione di calcestruzzo, 13 cave e consistenti partecipazioni azionarie in numerose ditte del settore. Ancora più rilevante appare il processo di diversificazione aziendale avviato da Dave e portato avanti dai figli Rhonda, Peter e Raymond, che attualmente guidano uno dei pochi grandi gruppi imprenditoriali ancora in mano a una famiglia italoaustraliana.
Javier P. Grossutti