Editoriale
Questo numero di Altreitalie ben rappresenta le attività svolte dal Centro nel corso dell’anno che si sta chiudendo. Nella sezione Forum pubblichiamo alcuni degli interventi presentati al 25° convegno dell’aemi (Association of European Migration Institutions), Europe and Migrations in the Third Millennium che si è tenuto presso il Centro Altreitalie lo scorso settembre. Durante la conferenza sono state affrontate, in prospettiva transnazionale, alcune questioni legate ai temi migratori che i drammatici avvenimenti occorsi nel 2015 hanno portato alla ribalta: dalla gestione dell’ondata di profughi e richiedenti asilo, che ha messo in evidenza le carenze europee in campo legislativo, alla lunga crisi economica, che ha fatto aumentare vertiginosamente l’emigrazione in molti paesi europei, a cui va aggiunto l’intensificarsi degli attacchi al regime di libera circolazione, per citarne alcuni.
Aprendo il Forum, interviene su questo aspetto Piero Bassetti che, sottolineando il ruolo centrale delle mobilità nel mondo globale, sostiene la necessità di elaborare nuove categorie politiche per l’analisi dei fenomeni denunciando quanto siano obsoleti i tentativi di gestire le mobilità contemporanee con gli strumenti e le politiche che hanno regolato le migrazioni nei secoli passati.
Laura Bartolini, Anna Triandafyllidou e Ruby Gropas, basandosi su fonti ufficiali e su un grosso campione di interviste, tracciano un profilo dei modelli migratori contemporanei riguardanti i paesi del Sud Europa maggiormente colpiti dalla crisi economica: Grecia, Italia, Spagna e Portogallo.
Maria Luisa Caldognetto e Nicolas Graf, analizzando le tradizioni alimentari degli italiani in Lussemburgo, descrivono un lento, ma riuscito, modello di integrazione. Gli Autori mostrano come, nonostante lo sguardo non sempre benevolo e i pregiudizi che inevitabilmente colpiscono il «diverso», l’atteggiamento degli autoctoni ora sia cambiato: la diffidenza iniziale si è ammorbidita, i prodotti che invadevano le «Piccole Italie» sono divenuti via via più familiari e apprezzati. Sintetizzano la traiettoria compiuta – e la metamorfosi avvenuta – nella percezione dell’«altro» nel corso di oltre un secolo.
Il discorso sull’integrazione viene ripreso da Suzana Cascão che analizza il ruolo dei media etnici nel processo di integrazione dei portoghesi in Lussemburgo attraverso il periodico «Contacto», pubblicato in portoghese da oltre quaranta anni.
Federica Moretti, focalizzandosi sull’esperienza dei giovani italiani che vivono oggi a Leuven (Belgio) attraverso una prospettiva antropologica, mostra come l’immaginario dei migranti influenzi la vita, l’identità delle persone e le loro scelte di vita.
Sempre attraverso un approccio antropologico, Elisa Gosso esamina il transnazionalismo dei valdesi che dalle Valli del Piemonte occidentale si sono recati in Germania, in Assia, fondandovi una delle più antiche colonie. L’Autrice mostra come il processo identitario con la terra d’origine e il luogo di insediamento sia costantemente rinegoziato.
Il saggio iniziale di Sandro Rinauro riprende i temi affrontati nello scorso fascicolo, che celebrava il 50° numero di Altreitalie, attraverso una riflessione tematico-disciplinare, affrontando il mutamento dell’approccio dei geografi allo studio delle migrazioni. L’autore mostra come dagli anni settanta del Novecento la geografia italiana ha intrapreso una profonda evoluzione epistemologica che ha messo al centro dell’indagine non più le componenti visibili del territorio, ma le strutture sociali e le percezioni soggettive che strutturano lo spazio, allargando il campo di indagine a tutti gli aspetti delle migrazioni.