Il saggio analizza un testo di Marcel Spada, Ritratto di Pagani, che ripercorre la storia di una famiglia di origine italiana, dall’arrivo in Francia dei nonni a Hyères (Varo) fino all’inizio della terza generazione nel 1950. Il romanzo, scritto nel 1955, fu distrutto dal suo autore, che lo ricompose in seguito attingendo dalla sua memoria. Senza questa iniziale distruzione, in un epoca in cui non andava ancora di moda evidenziare la propria «ritalianité», Marcel Spada sarebbe stato probabilmente uno dei primi «figli di italiani» della Francia a riaprire la «valigia del migrante» dei suoi antenati e dei suoi vicini di casa, tra cui quella di una famiglia di origine italiana, che conobbe di persona. Il saggio si concentra sul rapporto tre le diverse generazioni, l’Italia e l’ambiente politico e culturale durante l’insediamento nella società di Hyères (e della Francia e in generale) in particolare durante le vicende della Seconda guerra mondiale. L’A. mostra come Marcel Spada, seguendo la sua vena letteraria, contribuì alla ricostruzione del passato e della memoria degli italiani in Francia, un’esperienza che i drammi privati e familiari hanno spesso sepolto nell’oblio e che gli eventi storici hanno contribuito a cancellare.